domenica 17 aprile 2011

Il programma della lista Sinistra per Finale Emilia

La lista civica “Sinistra per Finale Emilia-Un’altra Finale è possibile” vuole fare di Finale Emilia un Comune virtuoso, in cui una buona politica è capace di integrare in modo efficace la tutela dell’ambiente, la difesa e la promozione dei diritti dei cittadini e la crescita sociale ed economica della città basata sulla capacità di promuovere lavoro di qualità.
Il manifesto programmatico della lista civica “Sinistra per Finale Emilia-Un’altra Finale è possibile” è orientato sulla base di questi principi.

PER FINALE EMILIA COMUNE VIRTUOSO


1. RISANARE IL BILANCIO COMUNALE
In questi anni il Comune è stato utilizzato dalla Giunta come un bancomat e la maggioranza uscente consegna un Ente che presenta un livello di indebitamento altissimo con il divieto, già nel 2011, di contrarre mutui. Per evitare che la situazione precipiti interverremo immediatamente sul bilancio comunale senza far pagare ai cittadini le inadeguatezze della giunta uscente, quindi senza tagliare servizi o impennare le tariffe.
Otterremo questo obiettivo attraverso l’applicazione contemporanea delle seguenti azioni:
- riporteremo ad una gestione diretta i servizi che sono stati privatizzati e che, come ormai ampiamente dimostrato, determinano un aggravio di costi per il Comune: solo a titolo di es. la gestione diretta da parte del Comune del servizio bibliotecario, della stagione teatrale, del servizio cimiteriale e dei centri estivi permette il risparmio di centinaia di migliaia di €;
un altro esempio la privatizzazione della nuova discarica comunale
- taglieremo le spese di rappresentanza del Sindaco e della Giunta che la gestione uscente ha portato alle stelle;
- interverremo per migliorare l’efficienza energetica sul patrimonio immobiliare pubblico e sugli edifici scolastici per abbattere i costi di gestione e aiutare l’ambiente;
- renderemo Finale Emilia un comune virtuoso, in cui l’applicazione di buone pratiche si traduce in un miglioramento della qualità della vita e in un risparmio per il Comune e quindi per i cittadini. Ad es. impostare la politica dei rifiuti sulla tecnica “rifiuti zero” rende residuale il ricorso alla discarica e quindi riduce il costo del servizio di smaltimento rifiuti al Comune e al cittadino, oppure ancora l’installazione di illuminazione pubblica a LED riduce la bolletta energetica del Comune e l’impatto ambientale, ecc...

Gestione efficiente degli immobili pubblici
Il Comune è dotato di un vasto patrimonio immobiliare inutilizzato. Pensiamo al “Palazzo Bortolazzi” retrostante il Municipio (acquistato anni or sono e inutilizzato), alle ex scuderie padronali di “Villa Finetti”, alla ex scuola materna di Finale Emilia, agli spazi inutilizzati al piano terreno dell’ex convento di Santa Chiara. Contemporaneamente abbiamo servizi dislocati in ambienti inadeguati: pensiamo ad es. alla biblioteca e ai servizi sociali e scolastici collocati nella palazzina che si affaccia su Piazza Garibaldi.
Una razionalizzazione dell’uso di questi immobili al fine di migliorare l’offerta dei servizi, ottenere un risparmio nella loro gestione, ed evitare il deperimento di immobili di pregio, non è più rimandabile. Metteremo quindi a punto un progetto di razionalizzazione dell’uso degli immobili pubblici che abbia l’obiettivo di:
- ridurre le spese di gestione degli immobili e delineare le priorità di utilizzo sulla base delle esigenze dei vari servizi;
- individuare locali per i servizi sociali e scolastici collocati nella palazzina che si affaccia su Piazza Garibaldi;
- realizzare presso la ex scuola materna di Finale Emilia la sede per la nuova biblioteca e l’archivio storico comunale, dotando gli spazi di fonoteca, cineteca e ludoteca;

2. PER UN NUOVO SVILUPPO DI FINALE EMILIA
Il Comune di Finale Emilia sta pagando caro le scelte sbagliate del Piano Regolatore Generale (PRG) del 2000. Un PRG miope, che ha puntato solo sull’insediamento di industrie ceramiche vincolando la crescita industriale della città ad una monoproduzione che non si è mai realizzata. Si è così consegnato un milione di metri quadri di territorio finalese in mano a poche grandi industrie ceramiche che ormai da tempo hanno dimostrato di essere disinteressate ad investire a Finale Emilia.
Questo PRG, ormai superato dagli eventi, è una zavorra che ha bloccato la crescita industriale ed artigianale di Finale, che in un periodo di crisi soffre più di altri territori per l’assenza di una politica di sviluppo. Era evidente già 5 anni fa che mai nessuna ceramica si sarebbe realizzata a Finale Emilia, ed è stato un grave errore dell’Amministrazione non modificare il PRG per porre rimedio a questa situazione.
In un paese che negli ultimi 10 anni (e forse più) non ha visto la nascita di una impresa significativa, le uniche proposte avanzate sono insediamenti legati al ciclo dei rifiuti e alla realizzazione di una centrale elettrica/inceneritore. Proposte sbagliate, avulse da ogni progetto di medio-lungo periodo di rilancio del comparto industriale e artigianale finalese; proposte che non portano occupazione, né benefici diretti per i cittadini e le imprese, né indotto e innovazione. Progetti pericolosi, perché fortemente impattanti e che condannerebbero definitivamente il nostro Comune al ruolo di pattumiera della provincia di Modena.
In Consiglio comunale abbiamo avuto il merito di aver portato questi temi ad una pubblica discussione, e, per ora, di aver impedito la realizzazione di una centrale elettrica che tanti danni avrebbe arrecato al nostro territorio.
La battaglia che abbiamo fatto sul no alla centrale elettrica non è isolata, ma porta con sé la prospettiva di un nuovo modello di sviluppo per Finale Emilia basato sulla base dei seguenti punti chiave:
- Modificheremo il PRG per sbloccare i terreni inutilmente destinati a ceramiche da oltre 10 anni e creare occupazione. Vogliamo creare occupazione stabile e di qualità per le nuove generazioni. A questo scopo è necessario favorire l’insediamento di imprese che promuovano innovazione, ricerca e sostenibilità ambientale. Per ottenere questo la prima cosa che faremo è la modifica del PRG per rendere utilizzabile, anche agli artigiani, quel milione di metri quadri di area produttiva da troppo tempo ferma.
- Lo sviluppo del territorio non può essere piegato alla speculazione. Le scelte urbanistiche riguardano ciascuno di noi: incidono sui prezzi delle case e degli affitti, sulla qualità e quantità del verde pubblico, sulla qualità e sulla quantità di lavoro che si trova a Finale, sulla viabilità; in sostanza sul benessere dei cittadini. Vogliamo affermare il principio secondo cui il consumo di territorio può avvenire solo all’interno di una attenta valutazione di sostenibilità ambientale e di tutela degli interessi della collettività. Perché il territorio è un bene comune da preservare per le prossime generazioni.
- Faremo tornare il Comune protagonista delle proprie scelte in materia di politica urbanistica. Oggi il Comune di Finale non ha una propria strategia che non sia quella di utilizzare il territorio come moneta di scambio per accettare progetti che devastano l’ambiente a fronte della corresponsione di contributi per le esangui casse comunali. Al contrario, vogliamo definire nuovi obiettivi di sviluppo assumendo alcuni principi fondamentali: contrastare la precarizzazione del lavoro, rendere le aree industriali ecologicamente attrezzate, favorire l’insediamento di imprese che presentano progetti eco-sostenibili e investono in ricerca e qualità del lavoro. Facciamo un es. concreto di come agiremo: per raggiungere questi obiettivi vincoleremo l’erogazione di contributi alle imprese solo al rispetto di determinati criteri ambientali, all’investimento in innovazione, al rispetto delle leggi sul collocamento disabili, o a chi favorisce la stabilizzazione dei rapporti di lavoro. Sono criteri che rispondono all’obiettivo di valorizzare al meglio il denaro della collettività.
- Adotteremo un regolamento edilizio “di classe A” che cambierà radicalmente il modo di costruire a Finale Emilia. Le tecnologie eco-compatibili evolvono, ma il regolamento edilizio di Finale Emilia no: è sempre quello del 2003 perché non sono state accolte le nostre proposte di modifica per ammodernarlo. Oggi l’applicazione di tecnologie ecocompatibili nella costruzione di edifici è una realtà concreta dai risultati certi in termini di risparmio economico per i cittadini e di minor impatto per l’ambiente. Il regolamento edilizio che adotteremo prevede l’introduzione di tutte le nuove tecnologie (solare termico e fotovoltaico, geotermia domestica, cogenerazione, ecc...) favorendone l’introduzione in campo residenziale e industriale.

AREA EX ZUCCHERIFICIO
Revocheremo tutte le autorizzazioni già concesse dal Comune per la riconversione dell’ex zuccherificio in centrale elettrica a biomassa. Un progetto insostenibile dal punto di vista ambientale, dannoso per l’agricoltura e dalle ricadute occupazionali insufficienti, che dal 2007 impedisce la completa riconversione dell’area e tiene fermo un possibile sbocco occupazionale.
Convocheremo Italia Zuccheri per discutere un progetto alternativo che tuteli ambiente, agricoltura e lavoro seguendo l’esempio di altre riconversioni che hanno garantito maggiore occupazione, come a Bondeno e Forlimpopoli.
Non possiamo permettersi di perdere la straordinaria opportunità dei fondi pubblici per la riconversione e limitarci ad accettare un progetto sbagliato ed esclusivamente speculativo. Gli esempi di altre riconversioni dimostrano che è possibile cambiare progetto, ed è quello che faremo.
I ripensamenti elettorali del Pd e del PdL non sono credibili, assieme hanno sostenuto la folle scelta di realizzare a Massa Finalese una centrale, assieme oggi se ne dissociano. Siamo comunque contenti che dopo essere rimasti da soli per anni a contestare le follie della Giunta uscente, ora, e guarda caso solo alla vigilia delle elezioni, anche altri partiti si scoprono ambientalisti!

MAXIDEPOSITO GAS DI RIVARA
Ci impegniamo a proseguire la battaglia contro il maxideposito gas a Rivara. In questi anni abbiamo affiancato il lavoro delle istituzioni e dei Comitati per impedire la realizzazione del deposito e il nostro impegno proseguirà fino a quando non sarà posta la pietra tombale su questa vertenza.

AUTOSTRADA CISPADANA
Finale Emilia non sarà attraversata da un’Autostrada perché vogliamo la Cispadana extraurbana al servizio del territorio senza devastare le valli con cave grandi quanto 300 campi da calcio.
È ormai elemento condiviso che l’Autostrada Cispadana non è funzionale all’Area Nord ma a liberare il nodo autostradale di Bologna. La bassa modenese ha invece bisogno di una strada a scorrimento veloce collegata con i centri urbani e le aree produttive (come la Cispadana extraurbana nel tratto ferrarese e reggiano), non di una striscia d’asfalto che taglia il nostro territorio senza collegarlo. Spostare il tracciato è una soluzione di buon senso, tuttavia spostare il tracciato significa solo spostare il problema, perché non esiste un’autostrada che non arrechi danni all’ambiente e alla salute dei cittadini.
La discussione in merito alla programmata Autostrada Cispadana ci pare surreale. Pd, PdL e Lega litigano se lasciare inalterato un tracciato disegnato 40 anni fa, prima del boom urbanistico, o se spostarlo di qualche centinaio di metri, appena fuori dalle aree a maggiore densità di edifici.
Noi consideriamo frutto di una incredibile miopia l’idea che lo sviluppo - manco fossimo negli anni ’50 ’60 - passi attraverso l’ennesima grande opera che devasta il territorio e incentiva il trasporto su gomma, con tutto ciò che comporta sul piano ambientale. Su un’area peraltro, come la nostra, che presenta una qualità dell’aria tra le peggiori d’Italia.
Anziché progettare un sistema viario funzionale al territorio, come era inizialmente pensata la Cispadana, anziché programmare una riconversione del trasporto dalla gomma alla rotaia attraverso lo sviluppo di nuovi tracciati ferroviari, per la bassa modenese si propone una soluzione che devierà sull’Area Nord qualcosa come 50 mila veicoli al giorno, dei quali una parte considerevole costituita da mezzi pesanti.
Perché allora non pensare davvero, nel momento in cui si realizza una “grande opera” ad una Cispadana ferrata? A questo proposito ricordiamo la proposta da noi avanzata già diversi anni fa, ma mai presa seriamente in considerazione, di realizzare a San Felice lo scambio nodale gomma-ferro. Progetto che sta diventando realtà a Modena con la ormai prossima realizzazione dello scalo merci di Marzaglia. Perché invece nell’Area Nord il presunto sviluppo passa ancora sulla strada anziché sui binari?

PIANO ATTIVITÁ ESTRATTIVE DEL COMUNE
Il Piano Attività Estrattive del Comune di Finale Emilia è funzionale alla realizzazione dell’Autostrada Cispadana, alla quale ribadiamo la nostra contrarietà. Ma è una scelta della Giunta uscente il fatto di concentrare in questo Comune gran parte delle cave necessarie alla sua realizzazione. E ciò allo scopo di monetizzare lo sfruttamento del territorio e incassare, già nel 2011, 850mila € dalle attività estrattive.
Modificheremo il piano delle attività estrattive del Comune di Finale Emilia, che oggi prevede di scavare volumi di argilla da estrarre pari a 2milioni200mila metri cubi su una superficie grande quanto 300 campi da calcio.
Abbiamo già presentato osservazioni al piano per dimezzare i volumi delle previsioni estrattive, e il nostro lavoro sarà teso a ridurli ulteriormente.
La Giunta uscente ha previsto cave a Massa Finalese, in via Albero a ridosso del centro abitato, e a Finale Emilia in via Ceresa, adiacenti alla Zona di Protezione Speciale (ZPS) “Le Meleghine”. Proponiamo la completa eliminazione della cava in via Albero e la drastica riduzione dei volumi della cava di via Ceresa, perché il territorio di Finale Emilia non merita di essere violentato con voragini così imponenti.

SOLARE TERMICO E FOTOVOLTAICO
Anche a Finale Emilia stanno sorgendo numerosi impianti fotovoltaici a terra. Regolamenteremo queste attività, onde evitare che si sottragga suolo all’agricoltura e che gli incentivi pubblici alle energie alternative diventino fonte di speculazione, dando priorità alla diffusione del solare termico ed elettrico sui tetti di abitazioni, capannoni ed edifici pubblici.

3. PER UN’AGRICOLTURA DI QUALITÁ
In questi anni l’agricoltura ha subito, come molti altri settori dell’Amministrazione, l’assenza di politiche generali e di obiettivi chiari.
Dobbiamo avere la consapevolezza che viviamo sui terreni più fertili della Regione, e che solo la strada della qualità e della valorizzazione delle colture di pregio può aiutare l’agricoltura ad uscire dalla crisi economica. Anche per questo motivo è importante impedire la realizzazione di progetti e infrastrutture, come la centrale a biomasse o l’autostrada Cispadana, che impoveriscono innanzitutto l’agricoltura.
In questo contesto l’Amministrazione ha lanciato proposte a spot contraddittorie e senza un obiettivo ben preciso: ad es. come si può proporre il marchio di pera tipica, che richiede determinati standard ambientali, e contemporaneamente una centrale, che impedisce la coltivazione in un raggio di diversi chilometri perché fortemente inquinante! Come si può proporre il marchio di grano d’oro e poi pensare di riconvertire l’intera agricoltura locale alla coltivazione di sorgo da incenerire. E ancora, come si pensa sia possibile investire sulla agricoltura di qualità se sottraiamo migliaia di ettari di terreno per farci passare l’autostrada Cispadana.
L’organizzazione della stessa festa dell’agricoltura va rivista per farne un’occasione di crescita culturale della città e occorre riportare questo evento nel centro storico dal momento che il centro sportivo è il luogo meno adatto in cui svolgere questo appuntamento.
Mercato contadino a Km Zero
Il “Mercato contadino” del lunedì mattina è una realtà positiva che merita di essere raddoppiata il sabato mattina, per permettere ad un numero maggiore di consumatori di usufruirne.
L’iniziativa, così ampliata, permetterebbe di far conoscere ai cittadini i vantaggi dell’acquisto dei prodotti tipici locali (a kilometro zero-filiera corta), come la genuinità e i prezzi di vendita inferiori anche del 30% rispetto a quelli al dettaglio.
Grazie al “Mercato contadino” i produttori e i consumatori potranno entrare direttamente in contatto per acquistare prodotti freschi e a prezzi trasparenti e più contenuti rispetto a quelli al dettaglio per l’assenza di intermediari. Un’iniziativa concreta, dunque, anche in un contesto di difficoltà economica.
Vogliamo valorizzare il sistema agricolo e rurale locale: il “Mercato contadino” non è solo un’occasione di commercializzazione di prodotti freschi e di qualità, ma anche un luogo di incontro tra le persone, di crescita culturale del territorio e di promozione di percorsi virtuosi che rispettano salubrità, eco-sostenibilità e tracciabilità del processo produttivo.
Una delle particolarità del mercato potrebbe essere, infine, il riutilizzo della merce invenduta, che a fine giornata potrebbe essere consegnata ad alcune associazioni di volontariato che la ridistribuiranno con finalità di sostegno sociale ed economico.

4. PER UNA GESTIONE PARTECIPATA DEI BENI COMUNI
LA CONSULTA DEI BENI COMUNI
L’acqua, l’aria, la terra sono beni comuni dei cittadini che devono essere gestiti in modo trasparente e partecipato nell’interesse esclusivo della collettività. Per questo proponiamo l’istituzione di una Consulta dei beni comuni, composta da cittadini singoli e associati, che garantisca la gestione partecipata dei beni riconosciuti come comuni attraverso la partecipazione di un proprio rappresentante alle sedute dei Consigli d’Amministrazione in cui il Comune è presente. Obiettivi, valutazione dei risultati, nomine nei consigli d’amministrazione e bilanci delle società pubbliche o partecipate dal Comune devono essere pubblici e le informazioni al riguardo devono essere di facile accesso.
Il ruolo di una Consulta dei beni comuni assume un valore ancora più rilevante dal momento che la prossima legislatura sarà impegnata nella redazione del Piano Strutturale Comunale, che realizzeremo in modo partecipato.
SORGEA E GEOVEST, MEGLIO PUBBLICHE E PARTECIPATE
Ci impegniamo a restituire ai cittadini la piena titolarità di SorgeAcqua e di Geovest, società per le quali il Pd, con la complicità del PdL, ha recentemente votato la privatizzazione. Le due società devono tornare a gestire il servizio idrico e lo smaltimento dei rifiuti nell’esclusivo interesse collettivo, senza scopo di lucro, e non  nell’interesse dei soci privati. Questo è possibile indipendentemente dall’esito del referendum per l’acqua pubblica del 12 e 13 giugno prossimo, dal momento che lo stesso decreto Ronchi prevede la possibilità dell’esistenza di società in house, come Sorgea e Geovest. Il Pd ha fatto una scelta politica a favore della privatizzazione dell’acqua e dei beni comuni, e noi quella scelta la modificheremo. Il ruolo di una Consulta dei beni comuni, diverrebbe garanzia di un operato trasparente e partecipato anche riguardo la gestione di Sorgea e Geovest,.

5. PER UNA FINALE EMILIA A “RIFIUTI ZERO”
La realizzazione di una discarica per rifiuti solidi urbani a Finale Emilia è una vicenda che si trascina ormai da 10 anni. L’obiettivo di realizzare una discarica a Finale Emilia nacque diversi anni or sono come intervento pubblico in risposta ad un bisogno dei Comuni dell’Area Nord. Oggi, invece, il Comune persegue l’obiettivo di realizzarla per una società privatizzata che risponde agli interessi degli azionisti. La nuova discarica è già stata autorizzata per ricevere 366mila t. di rifiuti, il 20% in più di quelli inizialmente fissati, ma si colloca in un’area con una capacità ricettiva notevolmente superiore. Il piano di privatizzazione di Geovest, approvato dal Pd con la complicità del PdL, indica un piano industriale che prevede un ampliamento della discarica fino a 640mila t.
Per uscire da questa situazione che condanna Finale Emilia a diventare il polo pattumiera della Provincia, adotteremo il metodo “rifiuti zero” con una raccolta differenziata porta a porta. Così renderemo inutili ulteriori ampliamenti della discarica e progressivamente il costo del servizio di smaltimento rifiuti calerà con vantaggi economici per il cittadino e standard di qualità ambientale più elevati.


6. PER STRADE SICURE
L’elevatissimo debito pubblico locale obbliga a concentrare le risorse su pochi e mirati investimenti, fra i quali individuiamo la priorità nella manutenzione ordinaria del manto stradale, nella messa in sicurezza degli incroci più pericolosi, nella riduzione delle barriere architettoniche, nel potenziamento della rete di piste ciclopedonali.
È altrettanto prioritario definire un organico Piano Urbano del Traffico che migliori lo scorrimento del flusso di veicoli, in particolare nel centro storico, e definisca una strategia precisa nell’organizzazione dei parcheggi.
Promuoveremo, in collaborazione con le scuole medie e superiori, corsi rivolti ai giovani per un uso corretto dei mezzi di trasporto e per prevenire l’abuso di alcool.

7. PER UNA UNIONE DEI COMUNI AL SERVIZIO DEI CITTADINI
Porremo in discussione la realizzazione di un’Unione fra i Comuni di Finale Emilia, San Felice e Camposanto, e individuiamo Massa Finalese come possibile sede. La Giunta uscente ha in questi anni portato Finale Emilia all’isolamento politico e amministrativo, mentre l’Unione dei Comuni ha assunto funzioni sempre più importanti spostando il baricentro su Mirandola e con una gestione non sempre efficace a causa delle diverse esigenze dei Comuni coinvolti. La stessa scelta di Cavezzo, Medolla e San Prospero di avviare il percorso della fusione fra i loro Comuni pone la necessità di una complessiva riflessione sull’attuale assetto dell’Unione Area Nord. Finale Emilia deve tornare ad essere protagonista, e noi avvieremo un percorso che la porti ad un’Unione con i Comuni più vicini, più simili e confinanti.

8. PER UN COMUNE SOLIDALE
POLITICHE SOCIALI
In questi anni abbiamo assistito ad una progressiva riduzione dell’impegno, economico e politico nel settore del welfare da parte dell’Amministrazione comunale, che ha preferito fare interventi a spot (es. “provvedimento Soragni”) di mera assistenza anziché adottare politiche organiche di sviluppo del sistema di protezione sociale.
Sposteremo risorse economiche nel settore dei servizi sociali, sia per l’espansione qualitativa e quantitativa dei servizi alla persona, sia per il contenimento del loro costo a carico degli utenti.
Le nostre politiche sociali a livello locale sono orientate su due principi guida:
- la redistribuzione del reddito e delle ricchezze dall’alto verso il basso attraverso la produzione di servizi sociali di qualità ed una rigorosa politica del controllo delle tariffe. Il principio ispiratore di questa politica espansiva dei servizi sociali e scolastici è l’interesse collettivo che essi rivestono, non solo nel proteggere le fasce deboli, ma soprattutto nell’alimentare e favorire il benessere sociale e la solidarietà tra i cittadini e tra le generazioni. Per noi, il “bisogno” del cittadino non è solo un problema individuale ma deve interessare la società tutta al fine di costruire una città più solidale. In un contesto di stagnazione economica come l’attuale, che colpisce soprattutto le fasce deboli, va perseguita con tenacia una politica tariffaria finalizzata a salvaguardare il potere d’acquisto delle famiglie.
-la non esternalizzazione (affidamento in appalto) dei servizi sociali. Riteniamo che nei servizi fondamentali per la sicurezza, l’istruzione, la salute, l’assistenza dei cittadini il Comune debba mantenere a sé le funzioni di indirizzo politico, gestione e controllo. Solo attraverso una gestione diretta dei servizi è infatti possibile verificare le reali esigenze dei cittadini, monitorare la qualità dei servizi erogati e calmierarne il costo.
A questo riguardo vogliamo che il Comune di Finale Emilia svolga a pieno il proprio ruolo di indirizzo politico rispetto all’Azienda Servizi alla Persona (ASP) che in questi anni ha assorbito importanti funzioni nella erogazione di servizi assistenziali, sostituendo di fatto l’Ente Locale. Uno degli obiettivi con cui l’ASP è stata costituita era quello di assumere progressivamente la gestione diretta dei servizi esternalizzati; questo obiettivo non è stato raggiunto e il Comune di Finale Emilia deve essere promotore di una specifica iniziativa in tal senso all’interno dell’Unione dei Comuni.

UN PACCHETTO ANTICRISI A TUTELA DELLA FAMIGLIA
Ci troviamo da tempo di fronte agli effetti della crisi economica, che sta mostrando il volto più pesante, quello dei licenziamenti, delle fabbriche che chiudono, della cassa integrazione agli sgoccioli, delle ristrutturazioni aziendali che avvengono sulla pelle delle lavoratrici e dei lavoratori attraverso l’espulsione dal ciclo produttivo e le delocalizzazioni; mentre già migliaia di lavoratori precari hanno pagato il costo pesantissimo della crisi senza ricevere alcun sostegno.
Di fronte a tutto questo l’Amministrazione comunale non solo non ha saputo proporre interventi organici, ma ha mantenuto l’addizionale Irpef più alta della provincia di Modena e, nel 2010, all’apice della crisi, ha incrementato le tariffe dei servizi.
Noi definiremo, in accordo con le organizzazioni sindacali, un piano anticrisi imperniato sul seguente decalogo:
1)     istituzione di un osservatorio economico con le organizzazioni sindacali e le associazioni di categoria che anticipi le situazioni di crisi anziché affrontare solo l’emergenza;
2)     erogazione dei servizi sociali del Comune sulla base della condizione economica attuale dei cittadini e non sulla base dell’ISEE (che attesta i redditi) dell’anno precedente;
3)     blocco delle tariffe dei servizi di competenza comunale (mensa, nido, servizi anziani, ecc..)
4)     stipula di accordi con Sorgea e Geovest per bloccare le relative tariffe (acqua, gas, luce e rifiuti);
5)     rateizzazione (senza escludere eventuali esoneri totale o parziale) di rette e tariffe dei servizi per coloro che hanno subito una contrazione della retribuzione a causa della crisi con l’obiettivo di garantire la continuità di accesso al servizio;
6)     rateizzazione o sospensione temporanea dei tributi locali;
7)     incremento della soglia di reddito per l’esenzione dalla tassa locale Irpef da 10mila a 15mila €;
8)     forme di sostegno per l’abbonamento ai trasporti degli studenti;
9)     accordi con le banche per l’istituzione di fondi di garanzia per i lavoratori in difficoltà che hanno mutui o affitti da pagare;
10) incremento del fondo sociale per intervenire sulle emergenze.

POLITICHE GIOVANLI
Il Comune di Finale Emilia non offre alcun punto di riferimento extrascolastico di supporto alle famiglie. Individuiamo nel piano terra dell’ex convento Santa Chiara e negli spazi del centro sportivo i luoghi ideali in cui sviluppare le politiche giovanili del Comune.
Completeremo i lavori di ristrutturazione del piano terra dell’ex convento “Santa Chiara” (oggi in situazione di abbandono) per farne un centro di aggregazione giovanile in cui svolgere, in collaborazione con le scuole, interventi finalizzati all’aggregazione e alla prevenzione del disagio per gli adolescenti. Questo spazio, per la sua vicinanza alle scuole dell’obbligo, è il luogo deputato ad ospitare attività educative ed iniziative di aggregazione qualificate per gli adolescenti.
Realizzeremo nel centro sportivo del capoluogo, all’interno di un progetto che lo riqualifichi, uno spazio pubblico per l’aggregazione giovanile. La caratteristica di ambiente ampio e protetto dal traffico, i numerosi immobili presenti e gli ampi spazi verdi, fanno di quell’area il luogo ideale per attività ricreative rivolte ai giovani; per es. può essere lo spazio in cui fare feste di compleanno, iniziative pubbliche, corsi tematici, ecc...

            POLITICHE PER GLI ANZIANI
Negli anni si è consolidata una rete di servizi agli anziani che offre risposte molto importanti. Casa protetta di Finale Emilia e Centro Diurno di Massa Finalese sono i pilastri di un’offerta pubblica di servizi assistenziali per i quali occorre continuare ad investire risorse per migliorarne sempre più la qualità e contenere le tariffe.
Servizi che in parte sono gestiti attraverso l’Azienda Servizi alla Persona dell’Unione Comuni Area Nord mediante la forma dell’appalto esterno. Al contrario, individuiamo nella gestione diretta da parte dell’ASP una possibilità di miglioramento del servizio, oltre che lo strumento per garantire agli operatori socio-assistenziali condizioni lavorative, in termini di diritti e salari, pienamente rispettose della loro professionalità.
Non possiamo però nasconderci che la crescita della popolazione anziana impone anche lo sviluppo di tutte quelle modalità di assistenza che rendono residuale il ricovero in struttura protetta privilegiando l’assistenza al domicilio. Il Servizio di Assistenza Domiciliare, articolato nelle sue diverse forme (dall’assistenza vera e propria alla consegna pasti, dal telesoccorso al trasporto per cure e visite, dai contributi per l’adeguamento degli alloggi all’assegno di cura, ecc...) sarà quindi potenziato per garantire una capacità assistenziale che sia la più ampia ed estesa possibile.
Ma oltre alla situazione di  disagio dobbiamo pensare anche che vi sono anziani che chiedono di compiere diverse attività, un fattore che contribuisce al mantenimento dello stato di salute psicofisico e del benessere sociale. Per questo creeremo spazi sociali e luoghi di aggregazione attiva rivolti agli anziani all’interno del centro sportivo di Finale Emilia, pensando anche al soddisfacimento di questo scopo nel progetto complessivo di riqualificazione di quello spazio.

integrazione dei cittadini stranieri

Al di là della propaganda di qualche forza politica, dall’applicazione della Legge Bossi Fini, il numero di immigrati è costantemente aumentato. Quasi un milione sono state le regolarizzazioni, di fronte ad un processo storico che non si affronta con provvedimenti razzisti ma con politiche di vera integrazione.
La creazioni di ghetti non favorisce l’integrazione, anzi aggrava nelle percezione delle persone un sentimento di allarme sociale. Questo rischia di avviare una spirale inarrestabile che minerebbe a fondo la coesione che oggi è una ricchezza per la nostra comunità.
Chi viene a vivere e a lavorare nelle nostre terre, chi vuole costruire per la propria famiglia un futuro migliore, in fuga da guerre e carestie, è sempre ben accetto. Questo è un discrimine profondo sul piano politico che ci differenzia da altri.
Da qui il nostro impegno a favore dell’integrazione che passa attraverso le seguenti azioni:
- Consolidare l’attività del Centro servizi per stranieri non solo come erogatore di informazioni, consulenza e assistenza ma come punto di riferimento multidisciplinare a sostegno di una politica dell’integrazione.
- In attesa che il nostro Paese riconosca il diritto di voto agli stranieri provvedere alla elezione della Consulta dei cittadini stranieri sulla base del regolamento già approvato in Consiglio comunale al fine di favorire la partecipazione di questa porzione di società alla vita della comunità.
- Favorire l’inserimento e l’integrazione sociale dei cittadini extracomunitari attraverso adeguati interventi di sostegno scolastico (doposcuola), di alfabetizzazione. Sostenere le attività dell’extrascuola come strumento per favorire l’integrazione dei ragazzi stranieri e delle loro famiglie.
- Promuovere momenti di integrazione, di conoscenza e di scambio finalizzati alla conoscenza e alla conservazione delle diverse culture come elemento fondamentale per la costruzione di una comunità solidale.

9. PER FINALE EMILIA A MISURA DI DONNA
Il Sindaco e la maggioranza uscente si sono completamente disinteressati delle pari opportunità, non hanno rivolto alcuna attenzione alle politiche di genere e trattato con superficialità, se non con irritazione, il lavoro volontario della Commissione pari opportunità.
A differenza del Sindaco e della maggioranza uscente, che compose una Giunta di soli uomini, la nostra Giunta sarà equamente divisa fra uomini e donne, e lavorerà per rimuovere gli ostacoli che di fatto costituiscono discriminazione diretta o indiretta nei confronti delle donne.
In materia di pari opportunità:
1       provvederemo alla rielezione della Commissione comunale Pari Opportunità, sulla base del regolamento già approvato in Consiglio comunale, al fine di dotare l’Amministrazione di un organo consultivo in materia di politiche di genere. Sarà compito della Commissione promuovere studi, ricerche, convegni, eventi culturali e ogni altra iniziativa che ritiene opportuna sulla condizione femminile;
2       rinnoveremo la collaborazione con il Centro Documentazione Donna di Modena quale punto di riferimento sulle tematiche di attualità sociale al fine di valorizzare la differenza di genere in ogni ambito della vita sociale, politica e culturale;
3       apriremo uno sportello InformaDonna in collaborazione con il Centro Documentazione Donna, dotato anche di un servizio di consulenza legale per le donne vittime di abusi o discriminazioni.

10. PER GARANTIRE IL DIRITTO ALLA CASA
Anche nel nostro Comune il diritto alla casa è sempre più minacciato dai proibitivi costi degli immobili e degli affitti; conseguenza di una politica urbanistica che ha ceduto al privato ogni iniziativa. Negli ultimi cinque anni sono cresciute le domande di accesso ai contributi a sostegno dell’affitto e le richieste di assegnazione di alloggi popolari.
Una domanda che obbliga l’Amministrazione a rispondere a quel 20% di finalesi che non hanno la casa di proprietà (anziani, giovani coppie e immigrati) e che rischiano di non veder garantito il diritto ad un’abitazione dignitosa.
Respingiamo la logica, proposta dal PdL e spesso assunta anche dal Pd, secondo cui al bisogno di case si risponde introducendo criteri che restringono il diritto all’accesso alle abitazioni di edilizia residenziale pubblica, favorendo un clima “da guerra tra poveri”, anzichè intervenire per aumentare l’offerta di abitazioni a basso costo
Per questo ci impegniamo a realizzare un Piano di Edilizia Economica Pubblica (PEEP) che permetta al Comune di intervenire direttamente nel mercato immobiliare calmierando il costo delle aree residenziali e degli immobili.

11. PER LA SCUOLA PUBBLICA
Abbiamo un’idea di scuola pubblica come patrimonio della collettività, che favorisce l’integrazione fra i cittadini e la coesione sociale. La scuola dell’infanzia è un elemento fondamentale nel percorso educativo dei bambini e un sostegno indispensabile per le famiglie ed è dovere di un Ente Locale offrire a tutti i suoi piccoli cittadini l’opportunità di accedere alla scuola pubblica.
È quindi sbagliata la scelta dell’Amministrazione di mantenere fino ad oggi la convenzione che elargisce ogni anno soldi pubblici, quindi di tutti i cittadini, alle scuole paritarie di Finale Emilia e Massa Finalese. Questa scelta è contraria al dettato costituzionale; alimenta un modello di scuola classista e chiuso al confronto; porta al progressivo impoverimento della scuola pubblica avviato dalla Riforma di Giovanni Berlinguer (che ha legittimato il finanziamento pubblico alle scuole private) e proseguito con effetti devastanti dalla Riforma Moratti (che ha triplicato i fondi per le scuole private e ridotto il patrimonio della scuola pubblica) e oggi dalla riforma Gelmini (che ha tagliato i fondi alla scuola licenziando migliaia di lavoratori fra personale docente e non docente  producendo il più grande licenziamento di massa d’Italia).
Terminata la convenzione con le scuole paritarie le risorse ad essa destinate saranno riversate a beneficio della collettività, e quindi utilizzate per sostenere l’accesso alla scuola dell’infanzia delle fasce deboli con contributi erogati direttamente al cittadino, indipendentemente dalla scuola frequentata.
Il polo scolastico dell’infanzia di Finale Emilia, già al momento della sua inaugurazione, non copriva pienamente la lista d’attesa. Provvederemo all’ampliamento della struttura al fine di garantire a tutti i bimbi il diritto di accedere alla scuola pubblica.
Inoltre, garantiremo elevati standard qualitativi nell’assistenza all’handicap e interverremo per la prevenzione del disagio scolastico, anche con risorse del Comune visti i tagli alla scuola pubblica.

12. PER LA SALUTE DEI FINALESI
Vogliamo continuare ad avere un ospedale a Finale Emilia e per questo il Sindaco si imporrà nei confronti della Regione per ottenere un Pronto Soccorso efficiente ed un Ospedale a garanzia della sicurezza dei cittadini. Richiesta legittima poiché Finale Emilia è il Comune della Provincia più lontano dal Policlinico (distante 54 minuti) e da Baggiovara (distante 65 minuti).
Finale Emilia è il Comune della Provincia che più di tutti subisce i tagli del Governo alla sanità: subisce la riduzione dei finanziamenti statali alla Regione, che si ripercuotono sulla rete sanitaria provinciale, e subisce la concentrazione della rete sanitaria sui poli ospedalieri del Policlinico e di Baggiovara.
In un contesto in cui entro il 2012 in provincia di Modena ci saranno 160 posti letto in meno e le cosiddette “case della salute”, previste a Castelfranco e Finale Emilia, con ogni probabilità non saranno realizzate, interverremo nella programmazione sanitaria regionale affinché il tagli non mettano in pericolo la salute e la sicurezza dei cittadini.
Per dare sostanza a questa affermazione è però necessario risolvere rapidamente i disagi relativi al calo delle prestazioni e alle conseguenti liste d’attesa dovute a carenze di personale medico su tutta la rete sanitaria provinciale.
Nella prossima legislatura interverremo prioritariamente sulle seguenti criticità dell’ospedale:
Punto di Primo Intervento: potenziamento della copertura dell’emergenza con il relativo personale qualifIcato e ottenimento dell’automedicalizzta promessa ma mai assegnata;
Day Ospital chirurgico: sviluppo del Day Ospital attraverso il pieno utilizzo delle due sale operatorie;
Lungodegenza: in considerazione dell’innalzamento dell’età media della popolazione riteniamo necessario il potenziamento degli attuali posti letto di lungodegenza e del servizio di recupero e di rieducazione funzionale.
Vogliamo sapere il perché dei picchi di malattie tumorali nell’Area Nord
Il Sindaco è il primo responsabile della salute dei propri cittadini, e un tema che vogliamo affrontare con urgenza è il triste primato dell’Area Nord in provincia per malattie tumorali e di quelle legate al sistema cardiocircolatorio. Occorre al più presto indagare questo fenomeno e individuare responsabilità e soluzioni. Per questo il Comune di Finale Emilia si farà promotore presso l’Unione dei Comuni e l’AUSL della realizzazione di una specifica commissione medica che esamini questo fenomeno.
Vogliamo una centralina fissa che rilevi la qualità dell’aria a Finale Emilia
Non è più accettabile che nel distretto della provincia di Modena più inquinato l’unica centralina fissa per il rilevamento della qualità dell’aria sia collocata nelle campagne di Gavello. Interverremo presso l’Arpa e la Provincia perché nel più breve tempo possibile la nostra città sia dotata di uno strumento per rilevare la qualità dell’aria e prendere i necessari provvedimenti a tutela della salute dei finalesi.
Vogliamo il benessere dei giovani
In relazione al tema della prevenzione sull’uso ed abuso di sostanze psicoattive verranno realizzate diverse azioni in collaborazione con il Servizio Dipendenze Patologiche, di informazione e sensibilizzazione, rivolte alla popolazione giovanile, nei luoghi del divertimento e del consumo, sul tema dell’uso ed abuso di sostanze. Inoltre, la nostra azione sarà orientata a favorire percorsi di avviamento e integrazione lavorativa dei soggetti dipendenti/multiproblematici in trattamento e/o in remissione, con l’attivazione di percorsi di reinserimento sociale e di contrasto all’esclusione.
In relazione al tema dell’educazione sessuale verranno realizzate, in collaborazione il Consultorio familiare AUSL di Finale Emilia e gli Istituti scolastici superiori, diverse azioni di formazione/informazione rivolte, in particolare, alle giovani generazioni. L’obiettivo è favorire nei confronti della popolazione giovanile, una corretta educazione sessuale e la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili.

13. PER UN COMUNE LAICO
Difendiamo il principio della laicità delle istituzioni e istituiremo i registri comunali per le unioni civili e il testamento biologico.
UNIONI CIVILI
La legislazione nazionale è in grave ritardo rispetto all’evoluzione della società e alle leggi degli altri paesi europei poiché non riconosce alcun diritto alle famiglie che non sono fondate sul matrimonio. Per colmare tale vuoto doteremo il Comune di Finale Emilia del registro comunale per le unioni civili che, almeno a livello comunale, garantirà diritti e dignità alle unioni di fatto, eterosessuali ed omosessuali.
TESTAMENTO BIOLOGICO
Il tema della dichiarazione anticipata del trattamento terapeutico di “fine vita” non è più rimandabile e gli Enti locali non possono sottrarsi dallo svolgere un prezioso ruolo nella battaglia per legittimare il testamento biologico, vista la sudditanza del Legislatore alle ingerenze vaticane su questa, come in altre materie attinenti la vita privata delle persone. Per colmare tale vuoto doteremo il Comune di Finale Emilia del registro comunale dei testamenti biologici.
I cittadini che redigeranno il proprio testamento biologico potranno recarsi presso gli uffici comunali per dichiarare l’esistenza di tale testamento e consegnarne copia. Ciò consentirà di attuare, almeno nel nostro comune, un utile sistema di registrazione pubblica in modo che non vi siano dubbi sulle reali volontà di ciascuno, in merito ai trattamenti sanitari a cui la persona chiede di essere sottoposta in caso di futura incapacità ad esprimersi al riguardo.

14. PER UNA NUOVA STAGIONE CULTURALE
Finale Emilia possiede una grande ricchezza culturale che deve diventare fonte di crescita sociale ed economica per la nostra città. Per raggiungere questo obiettivo sono indispensabili indirizzi politici precisi ed una seria programmazione di lungo periodo; programmazione ancor più necessaria in un momento di scarsità di risorse.
In questi anni parti fondamentali del patrimonio culturale, a partire dalla Biblioteca e dal Teatro sono state date in gestione esterna: tali scelte sono sbagliate politicamente e immotivate economicamente. Pertanto ci impegniamo a riportare questi servizi ad una gestione diretta. Il privato, perseguendo i propri legittimi fini di lucro, toglie all’Amministrazione la capacità di conoscere e gestire il settore culturale, ed inoltre è appurato che il servizio risulta più costoso rispetto alla gestione pubblica. La stagione teatrale deve, inoltre, aprirsi, di più, alle compagnie teatrali locali, e diventare luogo maggiormente partecipato, anche abbassando le tariffe di accesso al Teatro.
Il patrimonio storico locale è stato del tutto dimenticato: vogliamo recuperare e valorizzare i nostri monumenti, azione indispensabile per pensare ad un circuito turistico per Finale Emilia. Il parziale recupero del Castello delle Rocche è del tutto insufficiente a raggiungere questo obiettivo. Ci impegniamo quindi a completarne la ristrutturazione, a restaurare la Torre dei modenesi, a valorizzare il “cimitero ebraico”, a riqualificare la piazza del Teatro Sociale adiacente al monumento allo scarriolante.
Ribadiamo l’importanza di eventi come Finalestense, la Giornata della Cultura Ebraica, la Festa della Sfogliata e il Festival Noir: questi eventi devono essere disposti sul calendario e pianificati, in modo da potenziarne la riuscita.
Vogliamo, inoltre, rivedere i rapporti tra l’Amministrazione e l’associazionismo ricercando collaborazioni basate su obiettivi e su una programmazione di lungo periodo. Per altro, per quanto riguarda l’utilizzo delle strutture pubbliche da parte dell’associazionismo oggi siamo in presenza di situazioni disomogenee che vanno assolutamente sanate applicando il regolamento per le associazioni.

15. per Riscoprire il piacere di una passeggiata in piazza
I centri storici di Finale Emilia e Massa Finalese hanno perso la loro capacità di essere luogo di aggregazione. Le piazze di Finale Emilia e Massa Finalese vanno riqualificate e le frazioni di Casoni, Reno e Casumaro vanno valorizzate attuando politiche culturali e commerciali che riportino i cittadini a passeggiare piacevolmente in centro.
Per questo modificheremo la scelta della Giunta uscente di realizzare nuovi centri commerciali in via di Sotto a Finale Emilia e presso la ex Bellentani a Massa Finalese, perché se si riempiono i centri commerciali si svuotano i centri storici! La realizzazione di questi spazi avrebbe la conseguenza di penalizzare i piccoli commercianti e contribuire ulteriormente alla desertificazione del centro storico.
L’Amministrazione uscente presentò un progetto faraonico di rifacimento del centro storico, senza poi giungere a nessuna soluzione concreta. Noi ci impegniamo a realizzare un progetto organico di riqualificazione urbana di piazza Garibaldi, di valorizzazione di piazza Verdi, di riqualificazione del piazzale antistante il Teatro Sociale e il monumento allo scarriolante. Consideriamo prioritario anche riqualificare il pedonale di viale Marconi (il viale del cimitero) quale percorso ideale per raggiungere piacevolmente il centro a piedi o in bici.
MERCATO DOMENICALE
Gli appuntamenti tradizionali che si articolano durante l’anno non sono sufficienti ad alimentare un circuito di visitatori di Finale Emilia che necessita di una maggiore continuità.
Per incrementare il numero di visitatori e animare le piazze Garibaldi e Verdi e le vie del centro storico proponiamo un mercato domenicale, in stile "mercato delle pulci": antiquariato, modernariato-vintage, artigianato locale, etnico e hobbistica.
L’obiettivo è quello di abbinare l’apertura domenicale dei negozi di Finale Emilia, con un mercato caratterizzato da un’offerta differente rispetto a quella del mercoledì mattina. Potrebbe svilupparsi come iniziativa mensile, o cadenzata periodicamente, capace di animare il centro storico aiutando i nostri commercianti.

16. PER PROMUOVERE LO SPORT
Investiremo nello sport perché favorisce l’integrazione e la crescita dei ragazzi: in una parola lo sport è sociale.
Praticare sport a Finale Emilia è diventato, negli ultimi anni, molto difficile per la completa assenza di una politica sportiva. Individuiamo la responsabilità di questa situazione nel fatto che la promozione dello sport è stata affidata completamente agli enti gestori, spogliando l’amministrazione del ruolo di indirizzo politico che le compete. Non solo, ma l’Amministrazione comunale ha anche progressivamente abbandonato il soggetto gestore del centro sportivo comunale, senza rinnovare la convenzione scaduta nel 2008 ma trascinandosi di proroga in proroga per ben 11 volte!!
Interverremo per recuperare il centro sportivo di Finale Emilia da una situazione di evidente degrado con un progetto di riqualificazione elaborato in collaborazione con i fruitori degli impianti per coglierne le reali esigenze. Sarà la prima occasione per dare corso ad una nuova politica sportiva.
Senza dimenticare che abbiamo anche individuato nel centro sportivo il luogo in cui creare uno spazio pubblico in cui sviluppare le politiche giovanili.
Sostenere lo sport tra i giovani e promuovere la pratica sportiva nelle scuole è il nostro obiettivo, senza spendere denaro in competizioni sportive di alto livello che, dopo la giornata di notorietà, non lasciano nulla sul territorio.
Istituiremo l’ufficio sport con il compito di attuare gli indirizzi politici dell’Amministrazione comunale e daremo sostanza alla consulta comunale dello sport quale luogo di elaborazione partecipata delle politiche sportive.

17. PER FINALE EMILIA CITTÁ AMICA DEGLI ANIMALI
Realizzeremo nel parco adiacente viale Marconi l’area attrezzata per far sgambare i cani; intervento promesso dalla giunta uscente ma mai realizzato.
Modificheremo il regolamento comunale per la tutela e il benessere degli animali e introdurremo norme più rigide per l’ospitalità dei circhi con animali, perché gli animali al circo non si divertono.
Sosterremo l’associazione che da 20 anni si occupa del canile-gattile di Finale Emilia e promuoveremo interventi nelle scuole al fine di favorire la diffusione di una corretta cultura sugli animali da reddito e da affezione al fine di prevenire il fenomeno dell’abbandono.
Realizzeremo un cimitero per gli animali d'affezione, nello spazio retrostante il Camposanto del capoluogo, con la finalità di assicurare la continuità del rapporto affettivo tra i proprietari e i loro animali deceduti.

Nessun commento:

Posta un commento